La cura come progetto della persona. Nell’ambito del convegno ‘Il counseling in Medicina’, 25 novembre 2011


Il 25 novembre 2011, nell’ambito del convegno Il Counseling in Medicina, ragionerò proposito di cura e di progetto. Non sono solito scrivere in anticipo i miei interventi, né attenermi a scalette scritte in anticipo. Ma penso di seguire grosso modo questo percorso logico.
Il progetto  è una azione organizzata in vista di uno scopo futuro. Il progetto si fonda comunemente, sulla pianificazione. Pianificare significa prevedere e stabilire le azioni da svolgere, e quindi eseguire il piano. Il progetto, se trasformato in piano, rischia di fallire: il piano è costruito in base ad azioni passate; il piano non può prevedere cosa accade istante dopo istante.
Il medico, per propria cultura professionale, definisce protocolli ed opera sulla base di protocolli. Il protocollo è un piano. Si tratta di vedere come il ‘protocollo’ si trasforma in ‘progetto’.
Il progetto di cura non è un progetto del medico. E’ il progetto della persona. Persona intesa come agens – colui che guida, conduce in avanti la propria vita. Persona che, per dignità e consapevolezza di sé, rifiuta di essere patiens, di essere persona che subisce progetti altrui.
Il counselor trova il suo ruolo nel sostenere la persona nel governare, in passaggi chiave, il proprio progetto.