Cantami o manager: recensione all”Irresistibile ascesa’, sul ‘L’Espresso’, 2003


Ritrovo una recensione a L’irresistibile ascesa del Direttore Marketing cresciuto alla scuola del largo consumo, Guerini e Associati, 2003. Libro, per merito dell’editore, ancora disponibile (scrivo nel gennaio 2019), cosa rara, a sedici anni dall’uscita in libreria.
“Provocazioni in versi di un antropologo consulente d’impresa…”, scrive Antonella Fiori, autrice della recensione, apparsa sull’Espresso, il 6 novembre 2003. Trovate la recensione qui.

Scelgo ora a caso qualche poesia. Un’altra la trovate qui. La poesia che dà titolo alla raccolta si trova in appendice al mio libro Contro il management.

Attorno al totem macchinetta del caffè
ad ore fisse le tribù
schiacciando ognuno il suo tasto
quindici come indefinito liquido giallastro zuccherino
chiamato thè
si adora in chiacchiere e voci tendenziose
un dio chiamato azienda
che ci tiene insieme e ci nutre
e ci illude e ci conforta
ci punisce con terribile folgore
e talvolta ci salva.

NOSTALGIA, OVVERO LA MISTICA DELLA TRATTATIVA
All’alba, quando alfine
quando la stanchezza oltrepassava
l’invisibile soglia
al di là della quale appare
insensato il freddo ragionamento,
quando era ormai del tutto elaborato
il rito della negoziazione a muso duro
e gli sguardi eroicamente stanchi
si incrociavano attraverso il tavolo
tra bottiglie ormai vuote d’acqua e
bicchieri di carta e resti di panini,
si poteva allora tornare
senza accanimento
quasi ma non proprio sulle stesse posizioni
iniziali, e si poteva allora chiudere
stilando stringate bozze di accordo
chiare solo a noi
in quel fuggevole istante.

ASP
In una sterminata server farm
in un dove senza luogo
di luci soffuse pallido hangar
immagino allocate le mie care
consuete procedure
confortate da mirroring e back up
nominate da alias
a name, usually short and easy
to remember la loro stessa mera esistenza
laggiù, lontano da casa
a girare senza sosta.

AGNIZIONE
Si rinviava nel tempo
il desiato incontro
con il Direttore Generale

Neo capoprogetto
di sviluppo organizzativo
bisognoso di legittimazione
e di gesti simbolici
fortemente ambivo ad essere
ufficialmente presentato

Ma si sa come sono
imprevedibili e astuti
i tempi dell’organizzazione.
Non c’erano slot per me
nell’intricata agenda
religiosamente accudita
da materna Segretaria

E accadde alfine un dì
andai a pisciare
e lì al mio fianco
in piedi di fronte al muro di piastrelle
ed alla porcellana bianca
mi apparve d’improvviso Lui

E così senza pensare
mi presentai e lui
mi diede la mano.