Seminario ‘La digitalizzazione del trasporto pubblico locale’, FILT CGIL, Montesilvano, 20 febbraio 2019


Partecipo al Seminario ‘La digitalizzazione del trasporto pubblico locale’, FILT CGIL, Montesilvano, 20 febbraio 2019.
La Federazione dei Lavoratori Trasporti ha commissionato una indagine all’ITL dell’Emilia Romagna per comprendere il livello attuale di utilizzo delle tecnologie abilitanti del 4.0 nel trasporto pubblico locale e le tendenze nel medio-lungo periodo (10-15 anni).
Lo studio ha lo scopo di valutarne sia le implicazioni sull’organizzazione del lavoro e le ricadute sui lavoratori del settore, sia per gli effetti sull’organizzazione del servizio e la fruizione dello stesso da parte dei cittadini.

Qui il programma del Seminario.

Qui di seguito la traccia del mio intervento
Ricadute della digitalizzazione sull’organizzazione del lavoro e sull’offerta del servizio pubblico di trasporto
La ‘digitalizzazione’, la ‘digital transformation’, o ‘digital disruption’: se ne parla spesso come si trattasse di fenomeni fatali, la cui comprensione sembra riservata a tecnici e specialisti. E’ invece possibile cercare un inquadramento storico, politico e culturale. La digitalizzazione -che conosciamo anche anche sotto il nome di informatica- è in origine l’implementazione di sistemi tecnici di controllo sociale, e di sottrazione ai cittadini ed ai lavoratori di spazi di azione, il cui sviluppo sempre più accurato attraversa l’intero Ventesimo Secolo, e si perfeziona ulteriormente negli ultimi venti anni.
Ma in diverse stagioni -in particolare verso il termine della Seconda Guerra Mondiale, negli Anni Sessanta, negli Anni Novanta- geniali innovatori che accomunano al dominio della tecnica una precisa consapevolezza politica, hanno saputo rovesciare il senso: l’informatica orientata al dominio rinasce come strumento di libertà individuale e di coesione sociale. Nascono così il Personal Computer, il World Wide Web, la posta elettronica, le reti sociali.
L’informatica ha in sé un duplice progetto.
Il primo aspetto del progetto consiste nel sostituire ogni lavoro umano con il lavoro di una macchina del tutto autonoma dall’uomo. Il lavoro umano era già stato attaccato nell’Ottocento. Il sindacato è nato come risposta a quell’attacco. Ma nel 1800 l’uomo era chiamato a convivere con la macchina. Ora la macchina può sostituire in toto l’essere umano. Conviene prendere sul serio questa minaccia.
Serve dunque tornare sul concetto di lavoro: esiste un work che può essere svolto indifferentemente da un uomo o da una macchina.
Il labour umano, per diversi motivi, tra cui motivi formali, di mera contabilità, risulta alle imprese più costoso del work svolto dalla macchina. Lo spazio per il lavoro umano può ben essere difeso e anche accresciuto, ma appare necessaria per questo una azione sindacale che si fondi sulla conoscenza anche tecnica della minaccia, e che si traduca in patti che coinvolgano non solo le imprese, ma anche i tecnici costruttore di macchine e sistemi produttivi
Il secondo aspetto del progetto di cui l’informatica è portatrice consiste nello spostare l’agire umano -sociale, politico, lavorativo- su piattaforme sempre più pervasive. Avvisaglie: Facebook e Twitter come scena sulla quale si gioca la relazione tra governanti e cittadini; Google, come mondo dove ogni comportamento umano è sorvegliato ed usato come fonte di dati. Il cittadino rischia così di essere ridotto a utente di una piattaforma. Si tratta oltretutto di piattaforme private, che sfuggono al controllo degli stessi stati nazionali.
Eppure, anche qui, un uso consapevole delle piattaforme, e la progettazione di nuovi strumenti, possono costituire una risposta vincente. Esemplare in questo senso la storia che ha portato a Bitcoin e Blockchain.
Lo stesso Trasporto Pubblico Locale, secondo scenari globali, sarà sempre più appoggiato su piattaforme fornite da Google o da altri player globali operanti fuori dal controllo pubblico. Queste piattaforme sono progettate innanzitutto per supportare il funzionamento delle automobili a guida autonoma. Gli scenari prevedono la diffusione di automobili a guida autonoma a scapito del trasporto pubblico di superficie su strada (bus).