Romanzi per i manager, Leggere per lavorare bene, Il Principe di Condé, Narrare le capacità. Una rubrica, quattro libri, tre video, un blog


Spesso manca anche il tempo per leggere i documenti di lavoro. A casa, i libri si accumulano sul comodino, sul tavolo del salotto, giacciono negli scaffali. Eppure se non leggiamo, se non pensiamo, se non meditiamo, se non alterniamo il lavoro al riposo, non potremo star bene. Non potremo nemmeno essere buoni manager.
Perché leggere ci aiuta a tener viva la nozione di chi siamo: la lettura porta alla luce sogni, emozioni, speranze. E perché i romanzieri, persone sensibili e acute, colgono meglio di qualsiasi studioso di management gli aspetti più sottili e più profondi del lavoro e del funzionamento delle organizzazioni.
E’ così che, spinto da un personale desiderio di comprendere il senso del mio lavoro di manager, ed anche dalla ricerca di punti di contatto tra il mio lavoro di manager e il mio lavoro di critico letterario, sono arrivato a tenere una rubrica sulla rivista Sviluppo & Organizzazione, dal gennaio 1992 all’aprile 2006. E a scrivere tre libri: Romanzi per i manager, Marsilio, 2000 (e-book: Kkien, 2014); Leggere per lavorare bene, Marsilio, 2007; Il Principe di Condé, Este, 2010. Racconto della rubrica e dei libri nel blog Il Principe di Condé.
Qui trovate quattro video nei quali racconto del contenuto di questi libri, e di cosa ha voluto dire per me scriverli.

Nel 2018 ho ripreso in mano romanzi per me significativi: ognuno di essi mi ha permesso di proporre un controcanto alla descrizione di una capacità: Angela Gallo e Francesco Varanini, Narrare le capacità, Este.