La formazione involontaria che permette di affrontare l’ignoto. Introduzione al libro ‘Percorsi di formazione’, Este maggio 2021


Esce nel maggio 2021 presso Este, nella collana legata alla rivista Persone & Conoscenze, di cui sono direttore, il libro Percorsi di formazione. L’evoluzione dell’offerta formativa per affrontare incertezza ed eventi inattesi. Libro che ho curato insieme a Dario Colombo.

 

 

Qui il Sommario del libro, con la mia Introduzione – che riporto qui sotto.

Abbiamo vissuto tutti una esperienza inattesa. Abbiamo vissuto tutti momenti di spaesamento, come gettati su un terreno sconosciuti. Adesso cosa faccio, come mi comporto? Il Covid ci ha fatto percepire il timore per la nostra salute e per la salute dei nostri cari. Ci ha fatto toccare con mano l’assenza di confini tra vita privata e tempo dedicato al lavoro. Ognuno di noi, a proprio modo, ha scoperto il senso della solitudine e della vicinanza al di là della distanza. Per ognuno si sono aperti spazi di discrezionalità, di azione su un terreno nuovo: cosa fare, quali priorità darsi, come organizzare la giornata. Come organizzare il proprio lavoro nell’isolamento. Come organizzare il lavoro degli altri da lontano. Come alternare pause e momenti di azione. Come evitare di riempire il vuoto lavorando troppo. Come trovare nuovi equilibri familiari quando i genitori lavorano sotto lo stesso tetto, e i figli frequentano la scuola stando in casa.

Poi certo, c’è anche l’apprendimento accelerato di come si possono utilizzare tecnologie per far fronte al distanziamento obbligatorio. Ma credo che ognuno in cuor suo sa che non è quest’ultimo l’apprendimento più significativo. Mai come in questa situazione abbiamo percepito il fatto che la tecnologia è solo un mezzo. E che mezzi diversi possono essere usati. Una nuova consuetudine con l’uso di piattaforme di colloquio e di lavoro collaborativo si è diffusa, e questo è un bene.

Ma non è questo l’aspetto importante dell’esperienza vissuta. Ciò che merita di essere ricordato è la sorpresa e l’incertezza, l’esperienza del pericolo, della necessaria cautela, della solitudine E la nostra capacità di agire e di stare in relazione nonostante questo. Cioè la nostra capacità di formarci.

Abbiamo vissuto ‘tutti’. Il tutti, per una volta, appare volta veramente motivato. Ogni donna e ogni uomo del pianeta. Manager e lavoratori nella stessa situazione. Una esperienza formativa, il cui valore è importante non disperdere.

E’ comune, dopo le crisi, attendere il ritorno di una normalità, sperare che tutto torni come prima. Ma sappiamo che così rinunceremmo ai dono che l’evento inatteso ci ha portato. Questo in fondo è il senso della formazione: una esperienza che insegna. Che ci mostra aspetti nuovi di noi stessi e del mondo. Che ci spinge a scoprire nuove strategie, nuove soluzioni. Come accade a valle di ogni esperienza formativa -ore passate in aula insieme ad altre persone, fruizione solitaria di una ‘pillola’, lettura di un libro- possiamo tornare alla vita di prima, o accogliere la novità che l’esperienza ci ha portato, considerando che, in qual che modo, l’esperienza ha cambiato la nostra vita per sempre.

Formazione è innanzitutto formare sé stessi. Non c’è progetto teso ad uno scopo se non c’è coinvolgimento personale: il progettare contempla sempre il progettare sé stessi. Non c’è formazione degli se manca l’autoformazione. Dunque è particolarmente importante per ogni manager, ed in particolare i manager impagnati nell’area delle Risorse Umane, tener presente l’esperienza vissuta sulla propria pelle.

L’attenzione alla riflessione sul proprio agire, costante negli articoli di Persone & Conoscenze, è confermata dal titolo del ciclo di incontri che la rivista promuove: Formare e Formarsi. Titolo che va inteso in tutta la sua pregnanza: non vuol dire solo che ‘in generale’ formazione ed autoformazione sono legate; non vuol dire solo che per gli ‘altri’, per i quali lavoriamo, formazione e autoformazione sono connesse. Formare e Formarsi vuol dire che per me, donna o uomo che si occupa professionalmente di formazione, l’autoformazione è il punto di partenza che non può essere trascurato.

Solo se ci preoccupiamo della nostra personale formazione saremo in grado di formare gli altri. Ma di solito il manager, anche i manager delle Risorse Umane, non trovano il per la propria formazione. Sotto questo punto di vista, l’enorme ‘formazione involontaria’ costituita dall’esperienza legata al Covid è una benvenuta novità. Il passaggio dallo spaesamento alla consapevolezza di essere in grado di affrontare l’ignoto è una lezione importante. Che è importante non dimenticare.

Ecco dunque l’argomento di questo libro. L’esperienza vissuta con il Covid è metafora della formazione. L’esperienza vissuta ci ricorda cosa vuol dire ‘apprendimento’.

Si apre così il terreno per una riflessione sui percorsi formativi. E in senso lato sulla imprescindibilità della formazione. I budget per la formazione scarseggiano. Ma si spera che la riconosciuta utilità dei percorsi formativi svolti durante il periodo del distanziamento obbligatorio ricordi quanto sia importante investire in questo campo.

Non conta tanto la modalità adottata. Può andar bene la tradizionale aula così come l’incontro su piattaforme digitali e l’offerta di pillole.

Potremmo perfino spingerci a dire, per paradosso, che non è nemmeno centrale la scelta dell’argomento della proposta formativa. Ciò che conta innanzitutto è la proposta in sé, l’offerta di stimoli e di spunti per soffermarsi a pensare, a riflettere sul proprio agire. Si tratta in fondo di un invito, rivolto ad ogni persona. Un invito ad andare oltre, ad occuparsi anche da soli della propria formazione, usando qualcuna delle numerosissime opportunità offerte dalle connessioni digitali e dal Web.

E’ infatti ben vero che i temi formativi discendono dalla strategia, dalla visione dell’impresa, dalla cultura organizzativa, dal mercato e dall’innovazione tecnologica. Ma nel tempo del Covid è tornato evidente come innanzitutto sia importante coltivare in ogni lavoratore la capacità di occupare spazi di autonomia. In ultima analisi si tratta, per tutti, di apprendere ad apprendere.

Completa il libro un’ultima, necessaria parte. La buona formazione passa attraverso l’incontro tra domanda ed offerta. Accade però nella realtà che non sia facile per le Direzioni Risorse Umane conoscere le proposte che giungono dalle scuole di formazione, o dalle case specializzate in e-learning e prodotti digitali. Uguale difficoltà hanno i fornitori nel far conoscere i propri prodotti e le proprie idee distintive.

A rendere difficile l’incontro contribuiscono la carenza di tempo, l’ampio ventaglio delle proposte, la polverizzazione del mercato – che vede la presenza di numerosissimi attori, anche di piccole dimensioni. Esistono consolidati rapporti tra Direzioni del Personale e fornitori di fiducia, ma è importante anche lasciar spazio all’innovazione.

Servono occasioni e luoghi d’incontro. La rivista Persone & Conoscenze svolge questo ruolo, anche tramite il Premio Prodotto Formativo. Si aggiunge ora questo libro. Che è un invito a politiche formative mettendo in campo curiosità ed originalità, ma allo stesso tempo anche concretezza.