Il Convivio di Persone & Conoscenze: La fiducia in sé stessi, Milano, mercoldì 1 aprile 2020


L’edizione 2020 del principale evento collegato alla rivista Persone & Conoscenze avrà per tema: La fiducia in sé stessi.

Qui il programma e le modalità per iscriversi.

L’incontro si apre con tre colloqui, dove sosterrò gli ospiti nel portare alla luce diversi e complementari aspetti della fiducia in sé stessi.

Inizierò parlando con una atleta, Franca Fiacconi, maratoneta. La maratona, sport individuale, mette in campo, portato all’estremo, un intimo e solitario colloquio con sé stessi. Mente e corpo coinvolti nella ricerca del limite personale. Ricerca che è autoconoscenza liberata da atteggiamenti difensivi, ma anche rispettosa.

Di seguito converserò con Gian Piero Quaglino, già Professore ordinario di Psicologia Sociale, di Psicologia Dinamica e di Psicologia della Formazione, psicologo attento alla lezione junghiana, ma anche fine pensatore attento alla cultura letteraria e filosofica. Diversi sono i pensatori che possono aiutarci a riflettere sulla fiducia in sé stessi, ovvero sul processo, sul percorso che ogni individuo è chiamato  a compiere: percorso personale, oltre ogni blocco, verso la conoscenza di sé  stesso. E cioè: del proprio posto nel mondo.

Quindi, nel terzo colloquio, con l’imprenditore Ernesto Pellegrini, seguendo il filo della  sua autobiografia, ci avvicineremo al mondo dell’impresa e della vita all’interno delle organizzazioni. L’imprenditore è, forse più di ogni altra figura sociale, testimone di come la fiducia sia fonte di valore.

Appare facile affidarsi a chi ci potrà dirigere, indicare la strada, proteggere. Ma ogni persona, affidandosi ad altri, accetta uno stato di minorità. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un’altra persona.
Una inevitabile tendenza può portare ognuno di noi sulla via del vittimismo e dell’autogiustificazione. Certo esistono vincoli esterni, costrizioni che ci impediscono di essere come vorremmo e di ottenere ciò che cerchiamo. Ma anche in presenza di inevitabili limitazioni, anche nel quadro dei necessari vincoli organizzativi, esiste sempre per ogni lavoratore uno spazio di autonomia, di libertà. Spazio che si può apprendere ad occupare.
Qualsiasi azienda acquista in solidità ed efficacia se sono in campo non solo la spinta, l’energia, la visione dell’imprenditore e dei manager, ma anche la spinta, l’energia e la visione di ogni lavoratore.
Più che dire: ogni lavoratore ha diritto ad essere diretto e protetto, conviene dunque dire: ogni lavoratore, ogni cittadino ha diritto ad essere accompagnato in un percorso verso la l’acquisizione di fiducia in sé stesso. Compito di chi dirige è accompagnare i collaboratori verso l’autostima e l’assunzione di responsabilità personali.
Ciò che vale per ogni lavoratore, vale in maggior misura per i manager, e in special modo per i professionisti della
Direzione del Personale. Sono innanzitutto i manager a dover coltivare la fiducia in stessi. Non solo perché la fiducia in sé stessi è la prima fonte di ogni successo. Ma anche perché solo perseguendo il proprio personale progetto di liberazione da catene e fili spinati si potrà mostrare il cammino della fiduciosa responsabilità alle persone che lavorano con noi.