Zuckerberg colpisce ancora. Articolo apparso su ‘Parole di Management’, 8 novembre 2021


Sono i  giorni in cui Zuckerberg lancia il Metaverso, e  propone il brand Meta al posto di Facebook. Ho scritto a questo proposito su Agenda Digitale l’articolo Il metaverso di Facebook: la realtà aumentata come distruzione sociale.

Avevo già parlato di Zuckerberg, figura esemplare, nel mio capitolo “Human being in the digital world: lessons from the past for future CIOs” che appare nel libro CIOs and the Digital Transformation; nelle Cinque Leggi bronzee, pp. 99-104. E sul blog Dieci chili di perle ho parlato più volte di Facebook: qui, qui e qui.

Riporto qui il paragrafo finale:

Non so se qualcuno riuscirà a fermarlo. Vedo un problema.
Nel 2017 si era diffusa la voce che Mark Zuckerberg si preparasse a candidarsi, nel 2020, come presidente degli Stati Uniti. Non era vero. Zuck non ne aveva bisogno. Ci sono motivi per sostenere che il suo potere asimmetrico di padrone di piattaforme sulle quali i cittadini del pianeta sono costretti a vivere è più grande del potere del presidente americano.
Il problema è che conosco diversi esperti, profeti della Digital Transformation, Innovation Manager, Business Designer, Business Futurist: loro considerano davvero Zuckerberg il Presidente, la guida che apre la strada. La forza di Zuckerberg sta in questi seguaci – che con lui in questi giorni si leccano i baffi pensando ai nuovi guadagni che potranno conseguire attraverso una gabbia imposta ai cittadini, un falso mondo, ben più pericoloso di Facebook.

Potete leggere l’articolo completo qui, su Parole di Management, e qui (con le note a pie’ pagina).