I computer, macchine che aiutano l’uomo a pensare: un saggio tra informatica, umanesimo e filosofia. Recensione a ‘Maccchine per pensare’, ‘Unione Sarda’, 8 febbraio 2016


Trascrivo qui la recensione, a firma di Roberto Roveda, apparsa su L’Unione Sarda l’8 febbraio 2016.

I computer ci circondano, fanno parte della nostra vita. Sempre più rapidi, efficienti e “sorprendenti”. L’utilizzo di queste macchine è sempre in aumento e sempre più aumenterà nel prossimo futuro dato che questa nostra era informatica è solo agli esordi.

Utilizzare i computer non significa capire cosa realmente sono, come funzionano, quali reali potenzialità si aprano all’essere umano grazie a queste macchine.

L’informatica rimane un mondo per tecnici specializzati da cui l’uomo comune, e ancor più letterati, filosofi e intellettuali in genere si tengono lontani, a volte con supponenza.

Francesco Varanini, personaggio ecclettico che nella vita si è occupato di antropologia, editoria, informatica e oggi insegna Filosofia dell’Informatica Umanistica all’Università di Udine, prova allora a raccontarci i computer da un altro punto di vista, proponendo l’informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi. Anzi, con un altro mezzo: il computer appunto.

Lo fa nel suo recente e originale saggio Macchine per pensare (Guerrini e Associati, 2016, euro 24,50, pp. 315) dedicato a chi vuole imparare a usare il computer con la propria testa, considerandolo per quello che realmente è, cioè una macchina; straordinaria fin che si vuole, ma una macchina al servizio dell’uomo.

Varanini conduce il lettore prima di tutto attraverso un interessante excursus nella storia dell’informatica e del computing nel XX secolo. Mostra come il computer sia stato troppo spesso inteso, in particolare dalle grandi dittature del Novecento, come strumento per controllare e dominare l’uomo. E racconta come si sia a volte ipotizzato un mondo dominato da Macchine-Dio o anche, più semplicemente, affollato di computer che sostituiscano l’essere umano in tutto fino ad emarginarlo dalla vita reale.

L’autore propone una prospettiva diversa, in cui l’uomo è al centro dell’azione e usa il computer per allargare la sua conoscenza, per fare nella contemporaneità e nel futuro quello che la filosofia ha fatto per secoli: garantire una visione d’insieme della realtà che ci circonda, una visione che ci guidi nella comprensione del mondo in cui viviamo. Un mondo sempre più complesso, caratterizzato da miriadi di informazioni che possono essere gestite e rese utilizzabili solo ricorrendo all’aiuto dei computer. Che diventa allora una macchina che aiuta l’uomo nel pensare, nel ragionare. Amplifica e supporta le qualità umane, esalta la creatività e la fantasia permettendo a ognuno di noi di scandagliare la conoscenza come mai prima, allargando i nostri orizzonti di sapere in maniera straordinaria.

In questo senso l’informatica è la nuova filosofia e disvela futuri orizzonti all’essere umano. Un essere umano che non deve però rinunciare ad essere protagonista di questa nuova avventura, perché l’uomo non deve mai rinunciare alla sua sete di sapere, di novità e di ricerca. O rischia di ritrovarsi un computer a dirigere le danze…