Bernardo Bertolucci a los cinco años


Conosco bene una poesia di Attilio Bertolucci: Bernardo a cinque anni (sta nella raccolta In un tempo incerto, 1955). Bernardo è ritratto compiutamente già nel primo verso: “Il dolore è nel tuo occhio timido”. L’occhio sarà il veicolo del tentativo di andare oltre il proprio dolore del Bernardo adulto, divenuto regista cinematografico.

Bernardo a cinque anni

Il dolore è nel tuo occhio timido
nella mano infantile che saluta senza grazia,
il dolore dei giorni che verranno
già pesa sulla tua ossatura fragile.

In un giorno d’autunno che dipana
quieto i suoi fili di nebbia nel sole
il gioco s’è fermato all’improvviso,
ti ha lasciato solo dove la strada finisce

splendida per tante foglie a terra
in una notte, sì che a tutti qui
è venuto un pensiero nella mente
della stagione che s’accosta rapida.

Tu hai salutato con un cenno debole
e un sorriso patito, sei rimasto
ombra nell’ombra un attimo, ora corri
a rifugiarti nella nostra ansia.

C’è una fotografia famosa che ritrae padre e figlio, nel 1975, sul set del film Novecento. Una fotografia che parla da sola, senza bisogno di commento.

A questa poesia ho dedicato un articolo trentatré anni fa: “Un cenno debole. A proposito di ‘Bernardo a cinque anni’ di Attilio Bertolucci”, Italianistica, XIV, 2, maggio-agosto 1985.
In anni più recenti, nei miei corsi di narrazione rivolti a manager, ho spesso usato questi versi esemplari. Il padre è ansioso per il dolore che coglie nello sguardo del figlio; l’ansia del genitore è a sua volta causa del dolore del figlio. Un caso esemplare di ‘doppio legame’.

Nei giorni scorsi mi accade di ricevere l’e-mail dell’amico Ricardo Bada, che segnala agli “amigos cinéfilos e italianos” un articolo di Carlos Bonfil a proposito di Bernardo Bertolucci, recentemente scomparso. (Di Ricardo Bada potete leggere un’opera in fieri, aggiornata di settimana in settimana, fogli di diario che nel loro rincorrere minuzie quotidiane mi sembrano costituire un modernissimo romanzo).
Così mi torna in mente la poesia che Attilio -preoccupato, nell’autunno del 1946- dedicò al figlio. La traduco in spagnolo e la spedisco a Ricardo. Accolgo i suggerimenti di Ricardo, gran traduttore di poesia. suggerimenti che migliorano grandemente la mia traduzione.

Ricardo pubblica la mia traduzione il 18 dicembre 2018 sul blog Corazón de Pantaleón, legato al quotidiano colombiano El Espectador. Ripropongo comunque qui la traduzione.

Bernardo a los cinco años

El dolor está en tu ojo tímido
en la mano infantil que saluda sin gracia,
el dolor de los días que vendrán
ya pesa sobre tu osamenta frágil.

En un día de otoño que desovilla
quieto sus hilos de niebla en el sol
el juego se detuvo de repente,
te dejó solo donde el camino acaba

esplendoroso por tantas hojas en el suelo
en una noche, así que a todos aquí
un pensamiento les vino a la mente
sobre la estación que se acerca rápida.

Tú saludaste con un ademán débil
y una sonrisa sufrida, te quedaste
sombra en la sombra un rato, ahora corres
a refugiarte en nuestras ansiedades.