Seminario sull’abduzione: 19 marzo 2013, ore 18-20, presso la Casa di Vetro


Partirò da una domanda – strettamente legata all’attualità, visti i tempi che corrono, in particolare nel nostro Paese: ‘sappiamo ragionare in modo adeguato alle situazioni che ci troviamo a vivere?’

Proporrò quindi una riflessione su ‘come ragioniamo di solito e su come invece potremmo ragionare’.
Mi rifaccio, in partenza, al concetto di abduzione proposto da Charles Sanders Peirce:

“Formulare una ipotesi o sostenerla, sia come semplice interrogazione sia come proposizione in qualche modo degna di fiducia, è un processo di inferenza che io propongo di chiamare abduzione”.

“Viene osservato il fatto sorprendente C. Ma se A fosse vero C sarebbe naturale. Perciò, c’è ragione di pensare, che A sia vero”.

Peirce, genio eccentrico, propose diversissime definizioni dell’abduzione. Ed anche, affiancò ad un certo tempo al termine abduzione un altro termine, retroduzione.
Ragionare in modo abduttivo significa rifiutare l’idea che il pensiero, per essere efficace, valido, ammissibile, debba essere ‘strettamente logico’. Ovvero, debba essere formulato in modo deduttivo, a partire da assiomi indiscutibili, all’interno di un quadro di regole già dato. L’abduzione è, quindi, innanzitutto, qualcosa di diverso dalla deduzione. Se la deduzione è, nel quadro di regole definito, certamente vera, l’abduzione è, all’opposto sempre incerta e arrischiata. Ma solo così si arriva a pensare qualcosa di nuovo.

Presso la Casa di Vetro, via Sanfelice 3, Milano, proseguo con questo Seminario -come al solito gratuito- il ciclo di incontri del ciclo Condividere conoscenze, costruire conoscenza.

Il Seminario sull’abduzione è anche l’occasione per inaugurare una nuova fase della vita della Casa di Vetro. E’ stata costituita una associazione con lo scopo di portare avanti -utilizzando gli accoglienti spazi della Casa, ma non solo- un progetto coerente ed originale di costruzione e di condivisone di conoscenza. Ibridazione, multidiscipinarità, contaminazione, apertura alla complessità, disponibilità ad accogliere il valore di diversi paradigmi – cercheremo di mantenere questa apertura. Apertura epistemologica, apertura culturale, apertura alle differenze, apertura alla complessità.

Il seminario -dato il suo tema- può quindi essere inteso come un momento fondativo. L’associazione cercherà di muoversi -con il contributo di tutti coloro che pensano di condividerne l’approccio e gli intenti- in modo abduttivo.