Da Infosfera a Infrastruttura. Per una definizione delle nuove forme organizzative digitali. Articolo di Francesco Varanini apparso su ‘Sviluppo & Organizzazione’, 289, Settembre/Ottobre 2019


La martellante propaganda della novità digitale si nutre di parole nuove, destinate a catturare l’attenzione più che a spiegare.
Nell’articolo apparso sul numero 289 (Settembre/Ottobre 2019) della rivista Sviluppo & Organizzazione‘, mi interrogo criticamente a proposito dell’Infosfera.
E’ evidente il richiamo alla biosfera, lo spazio in cui è possibile la vita sul nostro pianeta. La concezione del mondo è sempre più “fondata sull’informazione -si pensi al DNA e alle biotecnologie-“. In questa ottica la stessa biosfera, e lo stesso mondo fisico, possono essere intesi come regioni dell’Infosfera. “Dell’Infosfera fanno parte gli stessi esseri umani, in quanto organismi informazionali (inforgs). Perciò il termine è filosoficamente sinonimo di ‘essere'”.
Metto tra virgolette le parole del guru della scena digitale, in origine filosofo, a cui dobbiamo la parola nuova. Mostro nell’articolo come il ruolo di guru, di “membro dello ‘High-level expert group on artificial intelligence’ voluto dalla Commissione europea”, di esperto “regolarmente chiamato a risolvere problemi etici per Google, Tencent, Microsoft, Facebook”, tolga tempo alla ricerca filosofica.
Ricordo nell’articolo grandi domande attorno alle quali sarebbe importante interrogarsi: può esistere informazione in assenza di esseri umani? Quale relazione lega informazione e conoscenza? Perché le ICT sollevano questioni morali? Che tipo di etica è la Computer Ethics? La risposta proposta dal guru è troppo comoda, banale: “Five ethical principles”; “20 concrete recommendations”; l‘istituzione di un Comitato di Esperti di cui lui stesso farà parte.
Mostro quindi come convenga sostituire all’elusivo concetto di Infosfera il concetto di Infrastruttura. Per arrivare a concludere come in ogni caso, di fronte alla novità digitale, convenga evitare di affidarsi a guru. “Sta a tutti noi -cittadini innanzitutto, e poi professionisti di ambiti che vanno dal management alla progettazione organizzativa-, sta a noi entrare in campo. Non solo abitare l’Infrastructure, ma partecipare a costruirla”.

Qui il Sommario del numero di Sviluppo & Organizzazione in cui appare l’articolo.
Qui un estratto della parte iniziale dell’articolo.