‘Goya e le mostruosità della ragione’, articolo apparso su ‘Tutte quelle cose’, 15 settembre 2023


La lectio facilior è dura a morire. I luoghi comuni consolidati nel lessico e nella memoria collettiva sembrano impermeabili a ogni approfondimento critico. La frase che leggiamo sull’incisione 43 della serie Caprichos di Torniamo a guardare l’immagine. Vediamo Goya prostrato sotto il peso di sogni angosciosi. Goya vede la minaccia: il sogno, che andava crescendo nei giorni in cui il Diciottesimo Secolo volgeva al termine, di una ragione infallibile, implacabile, alla quale l’essere umano deve soggiacere. Ragione di Stato. Ragione che nella Rivoluzione si trasforma in Terrore. Ragione come ordine o metodo. Ragione scientifica e tecnica. Oggi, possiamo aggiungere, Ragione che giunge a noi sotto forma di Intelligenza Artificiale.è comunemente intesa come apologia della ragione, la laica divinità che andava affermandosi alla fine del 1700: El sueño de la razón produce monstruos.

Ma no. Goya intendeva Il sogno della ragione produce mostri. Guardiamo l’immagine.

Vediamo Goya prostrato sotto il peso di sogni angosciosi. Goya vede la minaccia: il sogno, che andava crescendo nei giorni in cui il Diciottesimo Secolo volgeva al termine, di una ragione infallibile, implacabile, alla quale l’essere umano deve soggiacere. Ragione di Stato. Ragione che nella Rivoluzione si trasforma in Terrore. Ragione come ordine o metodo. Ragione scientifica e tecnica. Oggi, possiamo aggiungere, Ragione che giunge a noi sotto forma di Intelligenza Artificiale.
Goya ha curato sé stesso: ha attraversato le tenebre e ha cercato la luce.
A differenza dell’autorità che vuole costringere il cittadino alla ragione, Goya non insegna, non impone, ma mostra. Mostra sé stesso alle prese con i propri mostri. Mostrandoci così come curarci. Possiamo risvegliarci con lui dopo aver sognato mostri. La forza inconscia che appare nel sogno è la stessa forza che alimenta la nostra azione nella veglia.

Prendetevi un momento di pausa e leggete questa storia, che ho intitolato ‘Goya e le mostruosità della ragione’, sulla rivista Tutte quelle cose. A tutti noi conviene un approccio multidisciplinare. L’arte e la letteratura ci sono maestre. Seguitemi se volete in questo viaggio attraverso la storia letteraria e culturale spagnola, di valore universale. Fino agli anni in cui Goya si ammalò, e per guarire incise quelle stampe raccolte sotto il nome collettivo di Caprichos. Il Diario de Madrid di mercoldì 6 febbraio 1799 annuncia che si apre l’esposizione…

Un ricco apparato iconografico si aggiunge alle mie parole – rendendole forse in parte superflue.

Grazie a Giovanna Gammarota