‘Un cenno debole. A proposito di ‘Bernardo a cinque anni’ di Attilio Bertolucci’ articolo apparso su ‘Tutte quelle cose’, 16 marzo 2023


Attilio è poeta. Parla in versi di Bernardo bambino, versi che prefigurano il destino del figlio. Il figlio ricorderà: «Ho cominciato a scrivere poesie per imitare mio padre e ho smesso di scriverle quando ho cominciato a fare dei film, per differenziarmi da lui”. Un rimando continuo tiene insieme padre e figlio. Le reciproche opere sono traccia di questo legame.

Narro questa storia su Tutte quelle cose, rivista di cultura visiva: le immagini sono elemento essenziale dell’articolo tanto quanto le parole che scrivo.

E’ una storia, questa della poesia che lega padre e figlio, poesia che anticipa il destino, che mi accompagna da quarant’anni. Un articolo con lo stesso titolo dell’articolo che pubblico ora era apparso nel 1985:  “Un cenno debole. A proposito di ‘Bernardo a cinque anni’ di Attilio Bertolucci”, Italianistica, XIV, 2, maggio-agosto. In tempi molto più recenti, vicini alla morte di Bernardo, nell’ambito del mio scambio con un amico, Ricardo Bada (come racconto qui) ho tradotto la poesia in spagnolo. La traduzione è così apparsa sul blog del mio amico legato al quotidiano colombiano El Espectador.

Credo che il mio interesse per questi versi non sia solo letterario. Leggendoli, quarant’anni fa, avevo certo in mente i rapporti con mio babbo, abbastanza infelici.

Già in quell’articolo pubblicavo questo grafo:

 

Leggiamo:

Il dolore è nel tuo occhio timido
nella mano infantile che saluta senza grazia,
il dolore dei giorni che verranno
già pesa sulla tua ossatura fragile.

In un giorno d’autunno che dipana
quieto i suoi fili di nebbia nel sole
il gioco s’è fermato all’improvviso,
ti ha lasciato solo dove la strada finisce 

splendida per tante foglie a terra
in una notte, sì che a tutti qui
è venuto un pensiero nella mente
della stagione che s’accosta rapida.

Tu hai salutato con un cenno debole
e un sorriso patito, sei rimasto
ombra nell’ombra un attimo, ora corri
a rifugiarti nella nostra ansia.

Potete a questo punto passare per via di questo link a Tutte quelle cose, e leggere l’articolo.

Grazie a Giovanna Gammarota direttrice di Tutte quelle cose.