Il ricercatore debole. O la Restituzione poetica


Dobbiamo cercare percorsi personali. Dobbiamo essere fedeli a noi stessi.
Quando frequentavo l’università, quando lavoravo come antropologo in America Latina, quando governavo progetti essendo responsabile del servizio organizzazione di una grande  azienda, quando oggi come consulente o formatore indico una possibile via, e anche quando scrivo di critica letteraria, o scrivo poesie – in ognuna di queste situazioni credo di di aver agito con un approccio metodologico che è rimasto costante nel tempo, nonostante le diversissime situazioni.
Più che un metodo, in realtà, credo che sia un ‘non metodo’. ll ‘modo di fare’ , credo, emerge da ‘quello che si fa’, mentre lo ‘si fa’. Nel corso del tempo mi sono trovato a dire non più ‘approccio metodologico’, ma più precisamente: ‘approccio epistemologico’. E, forse con più precisione: ‘approccio etnografico’.

L’approccio mi pare sintetizzato abbastanza bene in un mio scritto che ha subito diverse evoluzioni. La prima versione, è apparsa come capitolo metodologico in Francesco Varanini, con Mauro De Martini, Maurizio Lambri, Massimo Redolfi, Gianfranco Tosini, L’innovazione latente. Un campione di piccole e medie imprese bresciane si racconta, Milano, Il Sole 24 ore, 2001. Una seconda versione, con il titolo La restituzione poetica, si trova qui.  Si sono succedute altre versioni. Una delle quali si trova qui. Con il titolo La restituzione poetica il testo è apparso come Appendice in Francesco Varanini, L’irresistibile ascesa del Direttore Marketing cresciuto alla scuola del largo consumo. Con il titolo Il ricercatore debole, il testo appare come capitolo in Gianluca Bocchi e Francesco Varanini, Le vie della formazione, Guerini e Associati, 2013.

Qui trovate il testo in formato pdf.