Taramot, ovvero narrazioni orali a proposito del Terremoto del Friuli intese come opera d’arte collettiva


Qui di seguito trovate la scheda che riassume gli scopi e gli aspetti principali del progetto che propongo, l’1, 2 e 3 luglio 2016, a Udine, in via della Narrazione, spazio da me curato nel quadro di Conoscenza in Festa, evento organizzato dall’Università di Udine.

Lo stesso progetto, descritto come installazione, opera d’arte collettiva, è più compiutamente descritto qui.

Taramot
Un baule di storie. Quarant’anni dopo. Storia orale o Opera d’arte digitale collettiva

Sfondo
L’1, 2 e 3 luglio 2016 ha luogo ad Udine la seconda edizione di ‘Conoscenza in festa’, evento pubblico, occasione d’incontro e festa di piazza organizzata dall’Università di Udine.
Ricorre nel 2016 il quarantennale del terremoto, spartiacque della storia friulana. La stessa nascita dell’Università di Udine è legata al dopo terremoto.
Conoscenza in festa, all’inizio di luglio, si colloca a metà tra due momenti sismici, maggio e settembre.
La ricorrenza può essere ricordata in diversi modi. Un modo, non necessariamente l’unico, può essere fondato sulla narrazione, nell’ambito del filone della festa chiamato Via della Narrazione: la narrazione è una dei possibili avvicinamenti alla conoscenza. Per la durata della festa, via Cavour -strada di accesso a Piazza San Giacomo, centro della festa- è ribattezzata ‘via della Narrazione’.

Progetto
Raccoglieremo le storie orali di tutti coloro che desiderano contribuire, raccontando i loro ricordi di quei giorni di quaranta anni fa.
Racconti brevi, indicativamente non più di cinque minuti. Raccolti tramite una registrazione su smartphone, inviata per e-mail, all’indirizzo ilmioricordo@taramot.it, o tramite il sito web del progetto, taramot.it.
Studenti di scuole medie o universitari saranno invitati a registrare la voce dei nonni, stesso appello potrà essere rivolto ai lavoratori delle industrie friulane. L’appello sarà diffuso tramite mass media.
Le narrazioni, tramite un lavoro sul codice digitale, saranno montate in narrazione collettiva, storia orale, coro.
Si potranno predisporre diverse modalità di ascolto, per esempio distinguendo le voci per luogo geografico, sesso, fascia di età.
Tramite lo stesso sito taramot.it sarà possibile accedere alle storie via via raccolte.
Durante la festa, le ‘voci  che ricordano’ saranno ‘esposte al pubblico’ lungo Via della Narrazione. Saranno inoltre esposte, come ‘opera d’arte digitale’, nella sala del Museo di Arte Moderna e Contemporanea -Casa Cavazzini -non a caso situato in Via Cavour/Via della Narrazione, nella sala dove sono ospitate le opere della Collezione Friuli Arts and Monuments(*). Si tratta di opere di artisti contemporanei americani donate come segno di solidarietà e compartecipazione, sull’onda dell’emozione causata dal terremoto.
Le voci di chi visse il terremoto saranno quindi una simbolica restituzione. Un dono contraccambiato con un altro dono.
Al di là di Conoscenza in festa: il sito web resta attivo. Altre storie possono essere accumulate. Ciò che è stato esposto a Casa Cavazzini può essere esposto altrove. La natura ‘digitale’ dell’opera permette esposizioni in contemporanea in luoghi diversi.
I materiali raccolti si prestano a lavori di ricerca storica e linguistica.

(*) Collezione FRIAM (Friul Arts and Monuments) ospitata nel Museo di Arte Moderna Casa Cavazzini
Nata da un atto di solidarietà di artisti statunitensi a fronte del terremoto del ’76. Promotore dell’iniziativa furono lo scultore e pittore Carl Andre e Thomas B. Hess, editor di Art News e critico del New York Times. Chiamarono a raccolta artisti, operatori del mondo dell’arte, finanzieri, politici, Fu fondato un comitato a New York che si occupò della raccolta delle 113 opere oggetto di donazione. e del loro trasferimento in Italia.
Dopo varie vicende la raccolta è esposta nella Casa Cavazzini.
Tra gli artisti della collezione: Willem de Kooning, Roy Lichtenstein, Sol Le Witt, Donald Judd, Frank Stella, Lee Krasner, Horst P. Horst , ecc.

Collettivo artistico
A partire da una mia idea, lavorano con me sul progetto: Marco Bruschi, Andrea Ciriani, Vittorio Cirio, Federico Fabris, Keun Kindred, Fiorini, Andrea Martini, Martina Montagnani. Qui trovate la descrizione di Taramot in quanto installazione artistica.

Aggiungo di seguito l’invito a partecipare così come l’ho predisposto per il sito dedicato al progetto, www.taramot.it
Il ricordo di ognuno di noi conta più di certe pagine dei libri di storia. Quarant’anni fa, il terremoto. Sono rimaste tracce indelebili nella memoria. Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare. Dettate il vostro racconto a un registratore. Inviatelo all’indirizzo: ilmioricordo@taramot.it
Parteciperete cosí a un’opera collettiva. Una narrazione digitale fruibile sul sito www.taramot.it. E allo stesso tempo un’opera d’arte digitale. Le voci che ricordano arrederanno, presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea -Casa Cavazzini- di Udine, la sala dove sono ospitate le opere della Collezione Friuli Arts and Monuments: si tratta di opere di artisti contemporanei americani donate come segno di solidarietà e compartecipazione, sull’onda dell’emozione causata dal terremoto.
Le voci di chi visse il terremoto saranno quindi una simbolica restituzione. Un dono contraccambiato con un altro dono.

Bastano pochi minuti per dire le cose importanti. Perciò vi pregiamo di non inviaci registrazioni lunghe più di quattro minuti. Accompagnate per favore la registrazione con indicazione della vostra data di nascita, del vostro sesso, e del luogo dove avete vissuto il terremoto (essendo lì presenti, o anche da lontano, attraverso testimonianze di parenti o amici, o tramite i mezzi d’informazione). Vi chiediamo questi dati perché sono necessari per costruire una narrazione collettiva ben articolata, ascoltabile in diversi modi: per luogo, per età, per sesso.

Potete, se volete, mantenere l’anonimato. Ma vu invitiamo a dichiarare il vostro nome e cognome. Perché la narrazione è vostra ed è giusto la firmiate.
Assumiamo in ogni caso che abbiate accettato di partecipare ad un’oppera collettiva. Con il solo compenso di aver contribuito a mantener vivo il ricordo di quei giorni: questa è una iniziativa senza scopo di lucro, orientata alla conservazione della memoria collettiva.
Tratteremo i vostri dati nel rispetto delle norme vigenti.
I promotori del progetto non si assumono responsabilità in merito ad affermazioni offensive o lesive di immagini private o pubbiche, eventualmente contenute nelle registrazioni.
I contenuti generati dal progetto, ivi compresi i testi di ogni singola registrazioni, sono pubblicamente fruibili secondo quanto stabilito dalla licenza Creative Commons Attribuzione – Non Commerciale -Condividi allo stesso modo
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