Octavio all’ombra di Elena. Articolo apparso sulla rivista ‘Tutte quelle cose’, 11 gennaio 2024


La storia della letteratura è anche una storia dell’autorità. Nel nostro immaginario è un’autorità essenzialmente maschile. Accanto a lui, quasi sempre, una donna in un ruolo ancillare: sostenitrice, consolatrice, curatrice della fama e dei diritti del grand’uomo.
Un caso esemplare è Octavio Paz. Il poeta laureato, il saggista acuto, il premio Nobel, il paludato eroe della letteratura americana, il re dei salotti, il sovrano dispensatore di fama, di successi editoriali e di borse di studio.
Questo luogo comune crolla, alla luce della storia di Elena Garro. Al di là dell’amore che legava lei e Octavio, la presenza di Elena, questa compagna che si rifiuta di stare al suo posto, che non riesce a starsene zitta, è per Octavio insopportabile.
Elena bruciò la sua prima opera letteraria perché sapeva che se l’avesse pubblicata avrebbe perso Octavio. Per lunghi anni la figura di Elena è denigrata: è una ‘loca’, una pazza inaffidabile, squilibrata, disturbata, via di testa, dicono i sodali del grande poeta.
Ma con il passare del tempo la figura di Elena appare in tutta la sua grandezza. Romanziera, autrice teatrale, pensatrice a tutto tondo.
Octavio troverò stabilità, nella vita quotidiana, con la seconda moglie, adorante e succube. Elena attraverserà la vita da sola. Ma il legame tra i due resterà sempre presente.
E credo di poter sostenere che tutta l’opera di Octavio si fonda sull’ispirazione di Elena. E tutta l’opera di Octavio si riassume in fondo in tre versi giovanili, dedicati ad Elena.

L’articolo Octavio all’ombra di Elena appare sulla rivista Tutte quelle cose, diretta da Giovanna Gammarota, l’11 gennaio 2024.

 

Torno con quest’articolo ad occuparmi di questioni di letteratura ispanoamericana. In realtà ho iniziato a scrivere questo testo circa venticinque anni fa. Entrerà probabilmente a far parte di libro, seguito di Viaje literario por América Latina.