Etica dell’Intelligenza artificiale. Le religioni abramitiche si accodano al Vaticano. Articolo sul blog ‘Dieci chili di perle’


Propongo qui una sintesi dell’articolo, che vi invito a leggere sul mio blog dedicato alla cultura digitale Dieci chili di perle.

Etica dell’intelligenza artificiale: l’impegno delle religioni abramitiche nella Rome Call, è il titolo del comunicato Microsoft del 10 gennaio 2023: Le Chiese monoteiste si alleano con IBM e Microsoft nello scrivere algoritmi e nel decidere, insieme, cosa è buono per il popolo. Questo accade proprio nei giorni in cui viene rilasciata la ChatGPT, da molte parti giustamente considerata pericolosa, perché parla a noi umani con voce e con argomentazioni apparentemente umane. Le Chiese si candidano quindi a parlare attraverso ChatGPT. Ovviamente Microsoft, IBM, e la comunità dei promotori dell’industria digitale, accettano di buon grado la New Entry. L’avallo delle Chiese fa comodo.Non è che l’allargamento del progetto promosso nel 2020 a nome del Vaticano dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, di cui ho scritto su Agenda Digitale nell’aprile 2021.

L’iniziativa è riassunta dall’espressione coniata da Paolo Benanti, algoretica. “Dobbiamo stabilire un linguaggio che possa tradurre i valori morali in qualcosa di computabile per la macchina”.
Sacerdoti si attribuiscono il compito insufflare principi etici negli algoritmi.
Credo ci sia un’altra via. Allargare per quanto possibile il dibattito pubblico tra i cittadini, che sono anche i fedeli delle grandi religioni.
Accettando come punto di partenza una considerazione opposta a quella di Benanti. La vita, così come la coscienza umana, sono talmente complesse da non poter mai essere adeguatamente computate. L’etica ed il senso di responsabilità sono qualcosa di profondamente umano. Sono ciò che distingue l’uomo dalla macchina.

Qui l’articolo intero.